Commento su Virginie

Personalmente ho trovato lo spettacolo Virginie molto interessante e ho percepito fin da subito la grande capacità comunicativa degli attori. Il momento per più significativo e profondo è il monologo finale di Virginie: nelle battute conclusive è racchiuso il messaggio che l’intera rappresentazione vuole trasmettere. Il tragico suicidio della protagonista viene contrapposto alla canzone che lei riesce finalmente ad intonare: la morte viene connotata come un atto estremo e di liberazione perché finalmente permette alla protagonista di sfogarsi e di esprimere sé stessa. La canzone è molto significativa perché è il mezzo attraverso il quale Virginie riesce ad accrescere la propria autostima e ad accettarsi così com’è non dando più peso alle critiche delle altre ragazze. Il monologo conclusivo racchiude il percorso di maturazione di Virginie e mette in luce una verità ancora più tremenda rispetto all’atto estremo del suicidio: la protagonista si sarebbe potuta salvare se solo avesse chiesto aiuto. È proprio questo il messaggio dell’opera, l’invito a chiedere aiuto e a reagire di fronte a situazioni difficili perché la vita è bella e preziosa e merita di essere vissuta da ognuno di noi. Gli aspetti che hanno reso più difficile la comprensione della storia sono stati secondo me: la moltitudine di personaggi impersonati da due soli attori e la superficiale caratterizzazione dei personaggi secondari come ad esempio le due ragazze con la maschera. Su quest’ultimo punto ritengo sia importante focalizzarsi anche su chi agisce da “bullo” e non solo sulla vittima perché chi lo fa è il primo ad avere insicurezze.

Petra Cozzi studente del Liceo Niccolò Copernico #Virginie