Recensione #VIRGINIE

A mio parere, nella quasi totalità degli episodi di bullismo, ma anche di violenza in generale, è presente un forte malessere prima di tutto nella persona che fa del male, ovvero in chi commette il crimine. Spesso nasce da una situazione problematica non risolta nella sua stessa vita. Alcune volte ciò non dipende da nessuna caratteristica e particolarità della vittima stessa. Nello spettacolo “#Viriginie” questo emerge chiaramente nel personaggio di Caterina, la quale rende esplicito per esempio il fatto di avere una brutta situazione familiare; in particolare definisce il padre un “vagabondo”. Chiaramente questa è l\’origine se non addirittura la causa del malessere e della sofferenza della ragazza.

La mia riflessione è che, quindi, forse la migliore strategia che si possa attuare per prevenire il bullismo consiste in realtà nell\’agire sul bullo o sul “potenziale” bullo. Infatti, scoprendo e mitigando in anticipo il malessere delle persone, non ci sarà più nessuno che avrà bisogno di sfogare la propria rabbia e frustrazione su qualcun altro; non ci sarà nessuno che avrà bisogno di sentirsi artificiosamente superiore, mentre in realtà soffre di inferiorità.

Per aggiungere un ulteriore esempio tratto dalla cronaca recente, basti pensare al delitto dei due fidanzati da parte dell\’ex-coinquilino, avvenuto qualche mese fa a Lecce. L’assassino provava una tale sofferenza nel vedere i due giovani felici, e si sentiva a tal punto escluso dalla possibilità di provare quel genere di emozioni, da arrivare a commettere un delitto tanto efferato quanto evitabile. Se si fossero attuate azioni e politiche di contrasto alla solitudine e all\’isolamento, che soprattutto in questi tempi di lock-down dovuto alla pandemia si sono tanto aggravate, forse la violenza dell\’assassino non sarebbe scoppiata.

Un’altra riflessione che mi viene in mente è che, al giorno d’oggi, e più precisamente nell’ultimo decennio, è emerso che i social network possono essere usati in modo molto negativo tra i giovani. Questi strumenti hanno aperto la strada a nuovi tipologie di bullismo, quali il cyberbullismo. Quest\’ultimo fenomeno, può essere più dannoso e pericoloso addirittura del bullismo fisico. I social network permettono infatti un anonimato e un martellamento mirato. Inoltre la reputazione tra i propri amici o follower è spesso ritenuta altrettanto importante di quella presso la propria cerchia di amici. E \”perdere la faccia\” in rete è spesso più straziante che nella realtà, perché la nostra immagine virtuale ci segue ovunque.
Il fatto che il cyberbullismo sia stato riconosciuto un po\’ tardivamente come problema sociale ha fatto sì che le campagne di prevenzione e di contrasto a questa forma di bullismo non siano ancora così sviluppate. Quindi penso che si dovrebbe lavorare molto di più in questa direzione e per esempio perseguire iniziative simili allo spettacolo “#VIRGINIE”, che ritengo possano essere molto efficaci.

Antonio H. student, Liceo Copernico Udine #VIRGINIE